Tweet


SIFILIDE
Malattia infettiva e contagiosa provocata da una spirocheta (Treponema pallidum), trasmessa prevalentemente per via sessuale e caratterizzata da tre stadi: nel primo compare un tumore (sifiloma) localizzato; nel secondo, a breve distanza di tempo, si ha un'infezione generale con varie lesioni, piccoli tumori molli (condilomi), spesso febbre e stato di debolezza e malessere; il terzo, che può manifestarsi anche dopo molti anni di relativo benessere, ha caratteristiche drammatiche, con forme di lesione ulcerosa e danni gravi al sistema nervoso che possono arrivare alla demenza e alla paralisi progressiva. L'origine storica del male è tuttora discussa ma l'ipotesi "americana" è la più accreditata: la malattia sarebbe stata importata con uno dei viaggi di Colombo dall'America. In Europa la sifilide venne osservata per la prima volta nel 1495 a Napoli durante il periodo di occupazione francese: fu chiamata morbo gallico o mal francese poiché si ritenne che ne fossero affetti soldati dell'esercito di Carlo VIII. Diffusasi rapidamente in Europa (e il fatto che fosse invece chiamata in Francia mal de Naples testimonia la pluralità dei focolai) con caratteri epidemici, venne curata per lo più con pomate al mercurio a partire dal 1520. Nel 1527 il termine sifilide fu coniato da G. Fracastoro nel poema Syphilis sive de morbo gallico, che testimonia di come fossero ben chiari i caratteri sessuali della trasmissione. Un certo risultato ottennero le diverse cure praticate e il controllo, spesso brutale, delle prostitute. Il terrore del morbo agì fortemente sulla criminalizzazione della prostituzione e sui costumi sessuali. A partire dal XVII secolo la prostituzione fu oggetto di provvedimenti di varia natura in tutta Europa, ma solo nel 1836, in gran parte per opera di A. Parent-Duchâtelet, si cominciarono a promulgare regolamenti sulla prostituzione ispirati a chiare misure di profilassi sanitaria. Ciononostante proprio il XIX secolo fu caratterizzato da un'imponente recrudescenza della malattia e da campagne di allarme sociale e di controllo della sessualità, in particolare a fine secolo. Poiché la sifilide si può presentare nel neonato, contagiato dalla madre durante la vita fetale, fu a lungo ritenuta ereditaria e ciò ebbe importanti conseguenze sul comportamento matrimoniale e riproduttivo di intere famiglie. Nel 1879 venne affermata da A. Fournier l'origine sifilitica della paralisi generale e fu da lui introdotto il metodo di cura per cicli successivi. Nel 1905 il Treponema pallidum fu isolato da Schaudinn e Hoffmann a Berlino, e l'anno successivo venne messa a punto da A.P. von Wassermann la tecnica per la diagnosi sierologica precoce che porta il suo nome; nel 1910 fu inaugurata la cura con arsenicobenzeni e nel 1921 quella con il bismuto; nel 1943 Mahoney, Arnold e Harris ottennero notevoli successi nella cura con la penicillina. La vittoria, almeno apparente, sulla sifilide fu il principale argomento sanitario che portò alla fine della regolamentazione della prostituzione e della schedatura obbligatoria delle prostitute sifilitiche. Tuttavia intorno al 1980 si riteneva che il numero degli ammalati nel mondo si aggirasse ancora intorno ai venti milioni.

R. Villa

C. Quétel, Il mal francese, Il Saggiatore, Milano 1993.
Stats